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L'APPROFONDIMENTO - MICE: È BOOM DI EVENTI ONLINE, MA SERVE PROFESSIONALITÀ

MICE: È BOOM DI EVENTI ONLINE, MA SERVE PROFESSIONALITÀ

Dall’emergenza Coronavirus è cresciuto enormemente il mercato delle videoconferenze, fra piattaforme ad hoc e soluzioni “consumer”. Resta imprescindibile il ruolo degli incontri “in presenza”, ma alcune riflessioni su come la tecnologia ha cambiato il mercato degli eventi sono imprescindibili. Ne parliamo con Samantha Bavazzano, CEO & PROJECT MANAGER di Circuito Zero.

 

Mentre l’emergenza Coronavirus metteva in ginocchio l’economia mondiale – colpendo durissimo soprattutto il settore degli eventi - c’è chi ha avuto un boom di crescita e notorietà. Sono tutte le società che si occupano di eventi online, di videoconferenze, di lavoro a distanza. Chi annulla le distanze, o prova a farlo, con tecnologie e inventiva. Per primi si sono mossi i singoli utenti, che hanno guardato all’offerta “consumer” sul mercato, alla ricerca di applicazioni e sistemi in grado di risolvere i piccoli problemi quotidiani. Ma immediatamente dopo si sono mosse anche le aziende, il mercato business, per cercare soluzioni per poter portare avanti il lavoro anche a distanza, permettendo il dialogo e lo scambio di informazioni in tempo reale. Meeting online, webinar e briefing sono diventati parte delle nostre giornate, in “diretta” dal salotto di casa. Con risultati spesso sorprendenti, a livello di profitti (per chi ha fornito la tecnologia), ma anche di risultati e qualità del lavoro, per chi ha saputo sfruttarla. Anche nel mondo del MICE.

Alcuni numeri: in una sola settimana, dal 15 al 21 marzo, nel mondo ci sono stati più di 62 milioni di download di app per videoconferenze, pari al +45% rispetto alla settimana precedente che già aveva segnato un’impennata. Trend che è continuato anche nelle successive settimane. Zoom, startup hi-tech specializzata in videoconferenze, ha fatto segnare un clamoroso +30% a Wall Street. Google Meet, solo in Italia, è stata scaricata 140 volte in più dall’inizio di marzo a oggi. Secondo il CEO di Cisco, l'incremento dell'utilizzo di Webex (la loro piattaforma) nei primi 18 giorni, è stato del 5.022 per cento.

 

CIRCUITO ZERO: DAL VENETO UNA TESTIMONIANZA DI RICONVERSIONE “ONLINE” DI EVENTI

Al momento dello scoppio del Coronavirus tutti gli eventi – pubblici e privati - in Veneto sono stati annullati, o spostati. Ma dopo l’iniziale spaesamento è iniziata, fortissima, la spinta alla riconversione “online” di tanti appuntamenti, con collegamenti a distanza forniti da professionisti del settore, da aziende affermate in grado di gestire centinaia, a volte migliaia, di utenti collegati, molti dei quali in veste di relatori. Fra queste c’è Circuito Zero, uno studio di ricerca che lavora con tecnologie personalizzate all'avanguardia: una miscela di creatività, software e hardware. Abbiamo rivolto qualche domanda a Samantha Bavazzano, CEO & project manager

Samantha Bavazzano, CEO & project manager di Circuito Zero

Il mercato degli eventi online ha avuto un forzato boom durante l'emergenza Coronavirus: molte aziende si sono fatte trovare pronte, fra le quali Circuito Zero, che lavora con tecnologie personalizzate all'avanguardia. Come avete vissuto i primi momenti dell'emergenza e come è cambiato il vostro lavoro?

Lavorando nel settore del service video ad alta personalizzazione, ci troviamo spesso a dover lavorare fuori sede, spostandoci in diverse location, ricreando ogni volta i nostri spazi di lavoro e modificando i tempi di lavorazione a seconda di ogni singolo progetto.

La nostra familiarità con gli strumenti informatici ci ha permesso di trasformare le nostre competenze in abitudini quotidiane, trasportando quindi il lavoro in ambito domestico: questo si è rivelato molto strano.

Montare regie e set direttamente all’interno dei nostri uffici di produzione ci ha lasciato una strana sensazione, abbiamo percepito il limite che la situazione sanitaria ha imposto a tutto il mondo, e credo che questa modalità ci accompagnerà per tutto il 2020.

Hardware, software o fattore umano? Qual'è la ricetta per il successo di un evento online?

Il giusto mix dei tre fattori, che non può prescindere da un committente aperto e sensibile all’evoluzione delle dinamiche sociali.  L’evento on line ha un tipo di fruizione che si diversifica completamente, non potrà mai sostituire gli eventi in presenza, è tuttavia una forma di linguaggio alternativa, vicina a tutto quello che è il mondo digitale e alle sue consuetudini.

Consuetudini costruite dai grandi player e protagonisti del mondo social digitale, e che quindi vanno analizzate, ripercorse e trasportate nel proprio modo di comunicare.

Interazione, coinvolgimento, ingaggio, retention, tutte operatività che vanno posizionate nella scaletta del proprio evento con lo scopo di raggiungere più pubblico, di intrattenere, di offrire contenuti di valore.

Più le dotazioni hardware e software sono performanti ed adattabili più la creatività e la pianificazione strategica possono trovare la giusta strada per emergere e creare un evento di successo

 

Tanti eventi padovani sono stati confermati con la modalità "online"? Come è andata?

La svolta on line del “Salone dei Sapori” (uno dei principali appuntamenti aperti al pubblico di Padova, ndr) è stata frutto di uno sforzo organizzativo incredibile, durante il periodo di fine quarantena, spinti da una voglia enorme di reagire alla situazione con segnali veri, abbiamo lavorato con un team di professionisti che hanno saputo ricontattare tutti gli ospiti, i partners, i testimonial, trovando in ogni persona coinvolta la stessa voglia di ripartire e di far sentire la propria voce. Ed è proprio questo che a mio avviso ha decretato l’incredibile risultato ottenuto, per quello che è stato uno dei primi Festival Digitali dell’era Co-Vid.

Non il semplice recupero on line dell’ennesimo evento cancellato, ma un’iniezione di vitalità e di voglia di fare. 

In meno di due settimane il festival ha avuto visualizzazioni sui canali social pari a 330K. più di 40K di utenti collegati alla piattaforma, con contenuti in diretta e in disponibilità in un’offerta a tutto tondo. Un’esperienza che ci ha dimostrato che il pubblico sa distinguere il contenuto di valore e lo premia con il proprio tempo, che oggi, è la cosa più preziosa che abbiamo.

 

Cosa ci riserva il futuro tecnologico nel mondo MICE?

Il nostro settore dovrà trovare una nuova strada, fatta di ibridazione tra il reale ed il digitale, quasi un binario parallelo di programmazione, che dovrà considerare per la parte di pubblico in presenza molta più innovazione e sostenibilità, implementando l’offerta di intrattenimento ed experience learning non solo dal punto di vista tecnologico  ma iniziando a considerare tutti i nuovi bisogni di sicurezza e confort che li spettatori richiederanno quale “ricompensa” per la partecipazione.

La parte on line non potrà limitarsi alla semplice replica di quanto accade in frontale, dovrà svilupparsi in un percorso narrativo idoneo alla rete. Una nuova veste della comunicazione che non potrà tramutarsi in un doppio costo per le organizzazioni ma un nuovo standard,  ci vorrà del tempo.

 

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